E una questione di luce…
e anche di gusti.
Questa settimana non avevo la più pallida idea di cosa parlare e nell’indecisione mi sono messo a scorrere la lista dei film da vedere, che ho aggiornato qualche settimana fa con i consigli di un mio caro amico sui film presenti su Netflix (grazie Emiliano).
Scorrendo la lista mi è caduto l’occhio su un titolo del 2006 di Ridley Scott, A good Year – Un’ottima annata, e mi è venuto in mente che nella settimana che è appena passata c’è stata la prima edizione della Milano Wine Week. E allora perché non parlare di una delle bevande più amate in assoluto: il VINO!
Questo nettare sublime è semplicemente incapace di mentire. Il vino ti bisbiglierà in bocca sempre con completa e imperturbabile onestà ogni volta che ne berrai un sorso.
Con le parole dello zio Henry si conclude la partita a scacchi contro un giovane e non molto onesto Russel Crowe e si apre la pellicola appena menzionata del regista britannico.
Un film in cui c’è un continuo gioco tra presente e passato, tra i ritmi frenetici dei broker di Londra e quelli distesi della soleggiata Provenza. Un film che ho trovato molto interessante perché fa riflettere su quanto siamo sempre di corsa, alla ricerca del cambiamento continuo, abbiamo fretta di arrivare e una volta che siamo arrivati abbiamo fretta di andare via, guardiamo sempre al futuro perdendoci il meglio del presente.
Ed è proprio durante questo percorso che Russel Crowe ritrova se stesso grazie a ritmi blandi della campagna francese e al vino che accompagna ogni ricordo del suo vecchio zio. Vino e ricordi.
Tutti abbiamo uno o più ricordi speciali legati ad un calice di vino. Una grigliata tra amici, a tavola con la famiglia o un brindisi speciale con la nostra dolce metà.

Esperienze che sono impresse nella nostra mente e difficilmente andranno via. Come il giorno del nostro matrimonio, quando di brindisi ne abbiamo fatti un bel po’, con amici e parenti. Il vino ha accompagnato noi e gli invitati durante la cena, aiutando a sciogliere le tensioni accumulate durante i preparativi e i freni inibitori, regalando momenti indimenticabili.
Un’altra esperienza legata al vino e degna di nota è sicuramente quella che abbiamo fatto a Lisbona lo scorso marzo. Un’esperienza culinaria che abbiamo condiviso con due coppie statunitensi e una coppia londinese. Ruthy e suo marito (a quest’ora dovrebbero essere sposati visto che stavano ultimando i preparativi del loro matrimonio) ci hanno guidato per le vie di Alfama in un allegro pomeriggio intervallato da diverse degustazioni in piccole botteghe con ottimi vini locali. Ed è qui che abbiamo avuto il piacere di scoprire il Vinho Verde, un vino bianco e giovane che ci ha accompagnato durante la nostra breve permanenza nella meravigliosa capitale portoghese.
Che sia bianco, rosso o rosato, tutti abbiamo esperienze legate ad una bottiglia in particolare. Come quella nella foto, in un piccolo bistrot nella città vecchia a Nizza, illuminata da una candela e in attesa di un nuovo brindisi.
Saper cambiare restando se stessi, guardare al futuro senza smarrire il filo che ci unisce al passato.
